I disturbi alimentari sono sotto i riflettori dell’interesse mediatico da anni, complice di certo la nostrana tradizione culturale che proietta l’Italia nel mondo come patria del buon cibo. Inoltre, balza agli occhi la quantità enorme di programmi televisivi, podcast e blog sul cibo.

 

In genere, sentiamo spesso parlare di anoressia e bulimia. In realtà lo spettro dei disturbi dell’alimentazione è più ampio e articolato di quanto viene esemplificato.

 

Mangiare, per l’essere umano, vuol dire anche soddisfare una componente legata alla gratificazione, in particolare relativa alla sfera dell’oralità. I disturbi alimentari sottendono sempre problematiche da ricercare altrove e in altri periodi della nostra vita, è necessario un lavoro di introspezione che va ben al di là dell’interesse verso la cura dei sintomi evidenti.

 

 

Molto spesso, i disturbi alimentari sono associati ad altri problemi; la nostra mente funziona spesso e volentieri in questo modo. Non deve però spaventare: un percorso di psicoterapia serve a mettere ordine, e proprio in quanto ci sono collegamenti tra i disturbi, una volta individuate le cause e la cura ad hoc per la persona, così si innesca un domino che porta alla guarigione.