Disturbi dell'umore

Come capire se ne soffro

Prima regola generale: devo dare peso quando noto che mi comporto diversamente dal solito.

 

Mi sento triste, o euforico, ho sbalzi umorali, mi sento instabile emotivamente, sono nervoso. La gamma dei disturbi afferenti a tale categoria è ampia e spesso non è così facile capire cosa non va. Non c’è da preoccuparsi, perché in genere abbiamo delle avvisaglie, o da noi stessi o da chi ci sta vicino. Molte volte i disturbi dell’umore sono conseguenti a cause assolutamente fisiologiche, quali i lutti, stress psicofisico, da eventi di vita importanti e anche felici, non necessariamente negativi; un fidanzamento, un matrimonio, l’acquisto di una casa, un nuovo lavoro. La cosa più importante, comprovato scientificamente, è la tempestività dell’intervento. Prima ve ne occupate, migliore sarà la prognosi. 

 

Come accorgersi se si hanno dei sintomi depressivi? Ricorrono pensieri di autosvalutazione, di colpa, di rovina “a lavoro non andrà bene, è colpa mia, sbaglio sempre, sono un disastro, andrà male”. Perdo interesse per le cose che mi piacciono di più (ad esempio un hobby), c’è un maggiore ritiro sociale (vedo/sento di meno gli amici), faccio fatica a compiere azioni quotidiane, mi sento in generale più stanco e con meno energie rispetto a prima.

 

Disturbi d'ansia

L’ansia è quello stato emotivo che ci fa sentire tesi e in continuo allarme. E’ un pervasivo modo di sentirsi che fa star male, ci crea disagio. Esistono molteplici forme d’ansia e sue possibili declinazioni. L’ansia può avere cause specifiche e circostanziate oppure nessuna esplicita e conscia, in quest’ultimo caso si definisce “generalizzata”. Il compito del terapeuta esula dal è indagare, assieme al paziente, sulle cause originarie che hanno scaturito manifestazioni ansiogene. 

Dipendenza patologica

Si intendono le dipendenze da una o più sostanza che viene assunta dalla persona a scopo ludico, ricreativo, di auto-cura e che si configura come nociva per l’organismo e la psiche del fruitore. L’abuso di sostanze crea un legame di dipendenza che conduce il paziente all’interno di un circolo senza via d’uscita, dove egli è costretto ad assumere massicce dosi della sostanza utilizzata per evitare effetti collaterali gravosi dovuti ad una immediata sospensione o anche solo diminuzione nell’assunzione.

 

Alcolismo, stupefacenti, tabagismo, gioco d’azzardo, dipendenza da sesso, dipendenza emotiva, dipendenza dalle nuove tecnologie e qualsiasi impulso incontrollabile che ci porta a stare male compromettendo aree importanti della nostra esistenza, è ciò che ci fa realizzare se abbiamo un problema o meno di questo tipo.

Disturbi alimentari

I disturbi alimentari sono sotto i riflettori dell’interesse mediatico da anni, complice di certo la nostrana tradizione culturale che proietta l’Italia nel mondo come patria del buon cibo. Inoltre, balza agli occhi la quantità enorme di programmi televisivi, podcast e blog sul cibo.

 

In genere, sentiamo spesso parlare di anoressia e bulimia. In realtà lo spettro dei disturbi dell’alimentazione è più ampio e articolato di quanto viene esemplificato.

 

Mangiare, per l’essere umano, vuol dire anche soddisfare una componente legata alla gratificazione, in particolare relativa alla sfera dell’oralità. I disturbi alimentari sottendono sempre problematiche da ricercare altrove e in altri periodi della nostra vita, è necessario un lavoro di introspezione che va ben al di là dell’interesse verso la cura dei sintomi evidenti.

 

 

Molto spesso, i disturbi alimentari sono associati ad altri problemi; la nostra mente funziona spesso e volentieri in questo modo. Non deve però spaventare: un percorso di psicoterapia serve a mettere ordine, e proprio in quanto ci sono collegamenti tra i disturbi, una volta individuate le cause e la cura ad hoc per la persona, così si innesca un domino che porta alla guarigione.